Terapia farmacologica per eventi traumatici e rinnovo PdA

Ho un porto d'armi scaduto da qualche mese, ma non ho ancora fatto richiesta di rinnovo in quanto difficilmente potrei passare l'esame di idoneità psico-fisica, essendo al momento sotto terapia farmacologica per eventi traumatici. La terapia è in fase di sospensione dato il miglioramento delle mie condizioni; leggendo però i vari post in questo sito, ci sono dei casi in cui, anche a terapia terminata, sono state negate delle richieste di rinnovo. Le mie domande sono quindi le seguenti: allo stato attuale cosa sarebbe opportuno fare, considerato che difficilmente supererei l'esame? In caso di diniego del rinnovo della licenza, quali sono le dirette conseguenze (Sequestro armi e munizioni, sanzioni etc..)? Un eventuale sequestro delle armi cosa comporta? E come fare per riaverle una volta superata l'idoneità?

Risposta a cura dell’Avv. Adele Morelli

In caso di condizioni fisiche peculiari, può essere opportuno effettuare la visita medica collegiale innanzi la Commissione AUSL. In caso di esito negativo anche della visita collegiale, è possibile impugnare l’esito di questa (ovviamente, ove ve ne siano i presupposti) innanzi al TAR. Se vi è un diniego al rinnovo del titolo, l’ufficio discrezionalmente valuta se togliere anche la detenzione delle armi o, magari, se l’interessato è in grado di dimostrare che, pur non avendo l’idoneità al maneggio delle armi, ha comunque l’idoneità alla detenzione (art. 35, comma 7, TULPS), potrebbe lasciargli la detenzione.

Avv. Adele Morelli