Assunzione pregressa di Paroxetina e PdA

Fino ad un anno fa ero in cura con Paroxetina per eiaculazione precoce, l'ho assunta per quasi 4 anni, mi fu prescritta da uno psichiatra perché il problema non era di natura organica ma psicologica. È un anno che non assumo più la Paroxetina. Ora vorrei fare domanda per il porto d'Armi ad uso sportivo, potrebbe questa pregressa situazione essere ostativa? Oppure, non assumendo più da oltre 1 anno la Paroxetina e non avendo malattie mentali, il problema non sussiste?

Risposta a cura dell’Avv. Adele Morelli

Anzitutto, non è possibile dare una risposta completa al quesito posto, poiché non è stato specificato di che tipo di problema psicologico si sia trattato (depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, attacchi di panico, etc.). In ogni caso, è necessario appunto appurare che il problema psicologico sia definitivamente superato e, se così è, dare dimostrazione di ciò mediante documentazione al medico che effettuerà la visita per l’idoneità psico-fisica al maneggio armi. Qualora il medico monocratico non le desse l’idoneità, dovrebbe entro 30 giorni proporre ricorso avverso tale giudizio di non idoneità innanzi la Commissione medica AUSL ai sensi dell’art. 4 D.M. 28.04.1998 allegando tutta la documentazione medica attestante il superamento del disturbo (si veda a tal punto l'articolo unico del D.M. 5 febbraio 1993, secondo cui "Qualora il richiedente non sia pienamente in possesso dei requisiti psicofisici minimi [...], ha facoltà, allo scopo di consentire il rilascio del certificato di idoneità, di presentare all'unità sanitaria locale [...], un'idonea certificazione medica attestante che, in speciali circostanze, la non idoneità a soddisfare una delle condizioni richieste [...] è tale che l'esercizio delle attività connesse al rilascio del porto d'armi non è compromettente per la sicurezza propria ed altrui."), e la Commissione valuterà il caso nello specifico, potendo  altresì prescrivere a sua discrizione, se lo riterrà necessario, il compimenti di ulteriori o nuovi accertamenti medici.

Avv. Adele Morelli